Anime Erranti (2017)
Ci sono anime che non trovano mai casa, spiriti nomadi sospesi tra il desiderio di appartenenza e la brama di libertà. Sono come il vento: impalpabili, irrequiete, eppure necessarie per scuotere ciò che resta immobile. Le anime erranti non si piegano ai confini, non conoscono le catene della consuetudine. Viaggiano, non solo attraverso i luoghi, ma tra i tempi, tra le vite, sfiorando le esistenze altrui come carezze invisibili.
Sono coloro che si portano dietro un vuoto, non come mancanza, ma come spazio per accogliere tutto ciò che incontrano. Perché un’anima errante non è mai piena, eppure non è mai vuota. Porta con sé il peso delle stelle, dei silenzi, delle storie che nessuno osa raccontare.
Le anime erranti sono creature di sogno e malinconia. Vivono in bilico tra il rimpianto di ciò che non è stato e la speranza di ciò che potrebbe essere. Ogni passo che fanno è una domanda al destino, ogni strada percorsa è una sfida al tempo. Cercano qualcosa che forse non esiste, ma non smettono mai di cercare.
E quando si fermano, anche solo per un istante, è per donare un frammento di sé: una parola, uno sguardo, un’idea. Lasciano un segno indelebile, e poi ripartono, come il sole che si immerge all’orizzonte.
Non tutti le comprendono, perché le anime erranti non si possono afferrare. Possono essere amate, ma mai possedute. Sono il riflesso del cielo negli occhi di chi sa guardare oltre; sono l’inquietudine che spinge a vivere, a sognare, a osare.
Errano, non per fuggire, ma per ritrovarsi, per scoprire che, in fondo, il viaggio è l’unica vera dimora.